L’ultima parola spetterà al Consiglio europeo, ma intanto mercoledì la Commissione europea ha dato l’ok alla Lituania per entrare a far parte dell’euro: rappresenterà il 19esimo Paese.
Farà il suo ingresso il primo gennaio 2015. Nel rapporto 2014 sulla convergenza, che esamina la posizione di otto Stati membri riguardo alla probabilità di entrare nell’unione monetaria, si legge che «la Commissione sta proponendo che il Consiglio Ue decida che la Lituania può adottare l’euro». La questione verrà discussa dal vertice dei capi di Stato e di governo il 26-27 giugno, poi spetterà al Parlamento europeo esprimersi. La lista degli Stati che vogliono entrare a far parte dell’eurozona, ma che ne sono ancora esclusi in quanto non rientrano nei requisiti, include Bulgaria, Repubblica Ceca, Croazia, Ungheria, Polonia, Romania e Svezia.
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La Lituania, stando al rapporto della Commissione, risponde a tutti i «criteri di convergenza» previsti da Maastricht: l’inflazione negli ultimi 12 mesi è stata mediamente di 0,6% (il limite fissato è 1,7%), il deficit è 2,1% nel 2014 (il limite è 3%), il debito è al 39,4% (il limite è 60%). La media dei tassi di interesse a lungo termine nell’ultimo anno (fino ad aprile 2014) è stata del 3,6%, al di sotto della soglia del 6,2%. Gli spread in confronto ai bond di riferimento a lungo termine dell’eurozona sono a livelli molto bassi e questo per la Commissione «riflette una solida fiducia dei mercati». «Il fatto che la Lituania sia ora pronta per adottare l’euro è la dimostrazione del suo lungo sostegno a riforme economiche e politiche di bilancio prudenti», ha detto il commissario Olli Rehn.