La Russia minaccia altre misure di ritorsione da porre se l’occidente applicherà nuove sanzioni. Lo ha affermato il portavoce di Putin, Dmitry Peskov. «Lavoriamo a diverse opzioni – ha detto – Abbiamo ripetutamente detto che la Russia non è per le sanzioni e non ha iniziato a farle. Ma nel caso che i nostri partner continuino con pratiche non costruttive e distruttive stiamo preparando nuove misure».
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Le contro-sanzioni russe verso Europa e Usa potrebbero quindi non limitarsi al settore agroalimentare ma colpire anche le importazioni di beni industriali, come le auto. È quanto riportato dal quotidiano Vedomosti. Due «funzionari federali» hanno detto al giornale che immediatamente dopo l’imposizione delle ultime sanzioni occidentali, il governo russo ha presentato al presidente Vladimir Putin un esteso elenco di probabili misure di ritorsione. Fino ad oggi c’è solo quella che prevede il blocco economico sull’import alimentare.
«Così la Russia può varare ulteriori sanzioni, qualora l’Unione europea e gli Stati Uniti inasprissero le loro misure contro di noi», ha affermato uno dei funzionari. Teoria non esclusa dal portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, che ha avvertito che la decisione di Mosca su quali potranno essere le nuove contro-sanzioni dipenderà esclusivamente dalle mosse che saranno fatte dall’Occidente.
In realtà a parlare di ulteriori misure restrittive nei confronti di Ue e Usa era già stato, nella scorsa settimana, il premier Dmitri Medvedev. Sul tavolo, ci sarebbe l’eventuale divieto di sorvolo della rotta transiberiana alle compagnie aeree europee e statunitensi dirette in Asia. Ma stando a Vedomosti, il governo ha preso in considerazione anche il bando, parziale o totale, dei veicoli di importazione da Paesi considerati nemici.