La Banca centrale europea al termine del Consiglio direttivo tenuto questa mattina ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse all'1%..
Il tasso sulle principali operazioni di rifinanziamento resta quindi all’1%, il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali resta all’1,75%, mentre il tasso che la stessa Bce pratica sui depositi di breve termine che detiene per conto delle banche commerciali resta allo 0,25%.
Nel frattempo continua a persistere una pesante incertezza sulla situazione dell’econimia per quanto riguarda i prossimi mesi, nonostante le notizie positive che testomoniano l’inizio della ripresa economica non si può non tener conto del fatto che la crescita nell’area euro potrebbe avanzare a rilento, soprattutto in ragione del fatto che alcuni fattori legati alla crescita del Pil sono temporanei, in particolare ci si riferisce alle misure straordinarie di sostegno alle economia messe a disposizione dai Governi e che si stanno via via esaurendo.
Inoltre bisogna poi considerare che il tasso di disoccupazione continua ad aumentare e che l’inflazione resta a livelli decisamente inferiori rispetto alla soglia obiettivo della Bce.
Al termine del Consiglio direttivo il presidente Jean-Claude Trichet ha tenuto la consueta conferenza stampa durante la quale ha tra le altre cose parlato anche delle pressioni inflazionistiche che a suo avviso resteranno basse nel medio termine, con un tasso che non dovrebbe superare il target del 2%.
Per quanto riguarda il settore creditizio Trichet sostiene che c’è ancora una forte debolezza, nonostante questo è indispensabile cercare di migliorare la situazione dei prestiti alle aziende e alle famiglie, mentre per quanto riguarda le banche il presidente le ha esortate a risanare i bilanci e a rafforzare il capitale attraverso mezzi propri.
La fase dei tassi fermi all’1% è però destinata a finire, la stessa Banca centrale europea ha infatti previsto di lasciarli invariati all’1% fino alla fine del terzo trimestre per poi prtarli all’1,5% per la fine dell’anno.