I dividendi di Parmalat continuano ad essere oggetto di discussione, nel corso dell'assemblea sull'approvazione del bilancio l'avvocato Dario Trevisan..
Nel mirino è ancora una volta la regola dello statuto che impone la distribuzione del 50% degli utili senza precisare come debba essere iumpiegata l’altra metà , del resto i fondi di investimento soci di Parmalat avevano già cercato di cambiare questa norma dello statuto riuscendo a far convocare un’assemblea straordinaria, il loro tentativo però fu del tutto inutile.
In quel caso il tentativo dei fondi era quello di riuscire ad ottenere circa 1,4 miliardi di euro, ossia la liquidità derivante dalle transazioni chiuse con banche e con i revisori dopo il famoso crac da 14 miliardi, in ogni caso i legali di Parmalat hanno più volte ribadito che neanche il raggiungimento del quorum necessario nel corso dell’assemblea sarebbe stato sufficiente a cambiare le regole, per questo i tentativi dei fondi sono stati giudicati del tutto inutili.
Considerazione questa che però non piace affatto all’avvocato Trevisan il quale, sempre nel corso dell’assemblea per l’approvazione del bilancio, ha affermato che “la disciplina europea non potrebbe tollerare un blocco di quindici anni della sovranità del cda sui dividendi“.
Alla fine, tuttavia, l’assemblea ha approvato il bilancio e il presidente di Parmalat Raffaele Picella ha chiuso la questione ricordando ai presenti che una modifica statutaria non era tra le questioni contemplate all’ordine del giorno, il dividendo attuale sarà quindi distribuito in base alle attuali norme dello statuto.
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