La conclusione dell'accordo tra Fiat e Chrysler appare sempre più difficile, nonostante l'alleanza rappresenti l'unica possibilità di salvezza..
Gli ostacoli alla conclusione, infatti, sono rappresentati dai sindacati che si sono detti contrari al taglio dei posti di lavoro contenuto nel potenziale accordo tra le due case automobilistiche. La posizione assunta dai sindacati, quindi, sta rendendo l’iter lungo e complicato.
Sergio Marchionne, amministratore delegato Fiat, ha iniziato a mostrare i primi segni di stanchezza in merito alla questione e durante un’intervista rilasciata al The Globe and Mail ha affermato che se entro la fine del mese corrente i sindacati non avranno accettato le condizioni dell’accordo Fiat si taglierà fuori dalla vicenda.
La buona riuscita dell’accordo, infatti, è principalmente un interesse degli americani poichè Fiat, in caso di fallimento delle trattative, non avrà nulla da perdere. Certo, è anche vero che il Lingotto avrebbe un proprio tornaconto in caso di conclusione dell’accordo ma non è detto che questo debba essere concluso necessariamente con Chrysler: Fiat, infatti, si è già detta pronta ad entrare in trattativa con altre aziende nel caso in cui la potenziale collaborazione con Chrysler dovesse fallire.
Sergio Marchionne, durante l’intervista, ha ulteriormente sottolineato che Fiat non impiegherà risorse finanziarie in Chrysler ma il suo compito sarà quello di dirigere la ristrutturazione della società contribuendo ad ampliare la gamma dei prodotti Chrysler con i propri modelli e le proprie tecnologie. Marchionne, inoltre, ribadendo l’assoluta certezza di riuscita del piano di recupero prospettato per Chrysler ha affermato: “non possiamo prendere un impegno verso questa società a meno che si intravveda la luce alla fine del tunnel“.
Dopo le dichiarazioni dell’amministratore delegato Fiat il titolo guadagna terreno in Borsa registrando un +2,26% a 7 euro.