Secondo il presidente del Fondo Monetario internazionale Dominique Strauss-Kahn la fase più dura della crisi economica è ormai alle..
A risultare ancora più vulnerabile è soprattutto l’economia dei paesi avanzati perchè non si riesce ancora a capire bene se i progressi compiuti sono totalmente riconducibili agli aiuti ricevuti dallo Stato, in questo caso si assisterebbe infatti ad una repentina ricaduta non appena questi aiuti non verranno più concessi.
Dominique Strauss-Kahn è intervenuto nel corso dell’assemblea annuale della Conferation of British Industry dove ha affermato che la crescita economica è in ripresa ma sarà necessario del tempo prima ci sia anche una crescita dell’occupazione.
L’occupazione, infatti, continua ad essere uno dei principali problemi, come ha affermato il numero uno del Fmi non è possibile considerare finita una crisi quando siamo di fronte a dati che parlano di un livello di occupazione ai minimi storici.
Secondo Strauss-Kahn la ripresa economica dipende fondamentalmente dalle misure che i vari governi decideranno di adottare, i problemi che a suo avviso il mondo politico deve affrontare sono quattro: il ritiro degli aiuti concessi a sostegno dell’economia, lo sviluppo di un nuovo modello di crescita, disegnare e attuare riforme nel settore finanziario e adattarsi a gestire i flussi di capitale verso i mercati emergenti.
La ripresa, dunque, secondo il presidente del Fmi dipende dalle exit strategy attuate dai governi, per questo motivo quasi sicuramente non avverrà contemporaneamente in tutti i paesi ma si verificherà in tempi diversi.