Rio Tinto, la terza azienda mineraria più grande del mondo, ha annunciato un taglio di 14.000 posti di lavoro..
L’azienda, infatti, naufragata la possibilità di essere acquisita dalla sua concorrente, la BHP Billiton, sta cercando di mettere in atto tutte le strategie possibili al fine di non aggravare ulteriormente il suo debito che, vista la recessione determinata dalla crisi economica, condurrebbe ad un fallimento certo.
Rio Tinto, attualmente, impiega 97.000 persone in tutto il mondo e ha fatto sapere che i tagli del personale riguarderanno 8.500 dirigenti e 5.500 operai.
Rio Tinto, essendo un’azienda mineraria, ha un andamento dei profitti che è molto sensibile alle variazioni del prezzo delle materie prime per cui, nel primo semestre dell’anno, ha beneficiato dell’impennata dei prezzi del metallo per poi soffrire pesantemente a causa della loro discesa.
Il debito accumulato, tuttavia, ha ridotto notevolmente il valore della società ed è proprio per questo motivo che la BHP Billiton era inizialmente interessata all’acquisto. Secondo molti analisti, però, la strategia pianificata da Rio Tinto, ossia quella di tagliare i costi per ridurre il debito, comporterà la rinuncia dell’azienda a numerosi investimenti, presenti e futuri, che andranno ad intaccare le prospettive di crescita della società .
La preoccupazione, quindi, è che questa strategia aumenti il debito anzichè ridurlo e che, soprattutto, non determini una stabilità a lungo termine per l’azienda.