La crisi economica ha colpito qualunque settore, compreso quello dell'editoria. E' di poche ore fà , infatti, la notizia che Rcs MediaGroup..
Questo risultato, più che deludente se comparato con quello dei precedenti anni, và comunque inquadrato in un contesto economico molto difficile e in un cattivo andamento del mercato, ciorcostanza che ha influito in modo negativo anche sugli investimenti pubblicitari. La soluzione, quindi, è necessariamente quella di intervenire sui costi e, a riguardo, non è stata assolutamente esclusa una possibile vendita di alcuni periodici.
Pe riquanto riguarda il prossimo anno Rcs MediaGroup afferma che, visto il risultato disastroso e di gran lunga inferiore alle previsioni, risulta piuttosto difficile avanzare delle ipotesi soprattutto perchè la raccolta pubblicitaria continua a mostrare segnali di forte declino e, almeno per il momento, non lascia intravedere alcun segnale di ripresa.
E’ difficile, tuttavia, riuscire a prevedere un miglioramento della situazione per la fine dell’anno in corso ma, tuttavia, azzardando una previsione si ritiene che i risultati del 2009 saranno addirittura inferiori rispetto a quelli del 2008 nonostante numerose manovre e operazioni volte a ridurre gli effetti della crisi. Ciò che determinata questa sfiducia, tuttavia, è soprattutto l’imprevedibilità del contesto e l’assenza di elementi che lascino spoerare in una breve ripresa.
L’andamento delle attività in questi primi mesi del 2009 non ha portato a buoni risultati soprattutto perchè si è verificato un ulteriore aggravamento dei trend di mercato. Rcs, tuttavia, è già al lavoro per individuare valide soluzioni in grado di porre rimedio e contenere le conseguenze negative. Il management, infatti, sta elaborando un valido piano di recupero che, nei prossimi mesi, verrà sottoposto all’approvazione del consiglio di amministrazione.
I risultati negativi hanno avuto pesanti conseguenza per gli azionisti che, su proposta del consiglio di amministrazione, riceveranno un dividendo unicamente per le azioni risparmio di 0,05 euro per azione. Lo scorso anno, invece, essi avevano ricevuto 0,11 euro per le azioni ordinarie e 0,13 euro per le azioni di risparmio.