Nella giornata di ieri l'avversione al rischio non ha influenzato l'andamento dei mercati dal momento..
La FED ha lasciato, come previsto, i tassi invariati ed ha detto di attendersi il prolungarsi di questa situazione di deflazione che si sta creando negli ultimi mesi. A dare fiducia al sistema c’é anche parte del programma di rilancio di Obama che sta studiando un intervento per affiancare le banche con l’intenzione di rilevare gli asset tossici e cercare di riportare fiducia nel sistema finanziario.
Per oggi é atteso l’indicatore relativo agli ordini di beni durevoli che dovrebbe essere in calo per il terzo mese consecutivo. Visto l’andamento della recessione c’é la possibilitá che il calo della domanda e quindi dei consumi possa avere riflessi negativi in tal senso. Allo stesso tempo vedremo quali saranno i jobless claims che dovrebbero essere ancora in aumento.
L’Euro non é riuscito neanche ieri a rompere la resistenza della trendline ribassista situata in zona 1.33 e sembra aver perso parecchia forza pertanto risulta difficile al momento attendersi rialzi significativi se non ci sará prima una rottura di tale barriera.
Una discesa sotto 1.3120 aprirebbe una discesa in zona 1.3030. Per la zona Euro sono attesi i dati della disoccupazione in Germania che potrebbe creare parecchia volatilitá sul mercato e potrebbe essere un indicatore che la crescita subirá pesanti conseguente da questa situazione.
La Banca Centrale NeoZelandese ha tagliato i tassi di 150 punti fino a portarli al 3.50%, livello piú basso dal 1999.