Gli stranieri in Italia dimostrano, in controtendenza rispetto all'andamento generale dell'economia, una forte e vitale capacità imprenditoriale.
Lo rivela il quotidiano La Stampa che pubblica sul giornale di ieri una ricerca del CGIA, L’associazione artigiani e piccole imprese di Mestre che di recente ha pubblicato i dati di uno studio sull’andamento delle imprese aperte e gestite da stranieri nel nostro paese.
In alcuni settori, come l’edilizia ed il commercio, gli stranieri hanno dimostrato in generale molta capacità imprenditoriale, e le comunità marocchine, rumene e cinesi sono quelle che hanno dimostrato un tasso di crescita superiori al 100%.
Al di là dell’ovvia evidenza di una crescita a livello numerico della presenza di stranieri, i motivi della vitalità imprenditoriale delle comunità straniere in Italia sono tanti: tra questi si possono annoverare innanzitutto la propensione culturale al lavoro autonomo piuttosto che al lavoro salariato, che d’altronde continua a scarseggiare ed a non rappresentare una risorsa affidabile, soprattutto per chi non ha padronanza della lingua e vive ancora una forte discriminazione nella ricerca di lavoro.
Poi la capacità , soprattutto nella piccola impresa, di inglobare il nucleo famigliare all’interno dell’azienda, che così risulta avere, anche a livello gestionale, costi relativamente più contenuti.