Cerca di attenuare la polemica Christine Lagarde direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, dopo lo scambio di battute a distanza tra Fmi e Bce per i rischi di scenari deflattivi nell’area euro.
«Abbiamo un dialogo con le autorità europee e rispettiamo la Bce che ha il polso della situazione europea. Siamo incoraggiati», dice in riferimento al che l’Eurotower sia pronta a utilizzare misure non convenzionali contro la bassa inflazione. Il punto resta il «timing», quando intervenire. «Prima si fa e meglio è», aveva detto la Lagarde del Fondo Monetario Internazionale. «Devo essere in linea», dice Lagarde ma poi ribadisce «si certo, è una questione di tempo».
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E il consiglio Bce, pur confermando l’unanimità «nel suo impegno a ricorrere anche a strumenti non convenzionali» contro i rischi di un periodo troppo lungo di bassa inflazione, ha fatto una velata critica proprio alla Fed. «Un esame più ampio mostra che le condizioni nel mercato del lavoro restano relativamente deboli e caratterizzate da un considerevole eccesso di offerta negli Stati Uniti» relativamente ai dati della Fed.
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Lagarde aveva usato toni più forti nella sua agenda per il 2014 spiegando che la bassa inflazione persiste in alcune aree e potrebbe trasformarsi in deflazione, con danni per la crescita. Il rischio è alto nell’area euro dove c’è una disoccupazione molto alta e l’economia è fiacca, principalmente nei paesi sotto stress. La Lagarde direttore del Fondo Monetario Internazionale ha poi ribadito che la ripresa economica rimane incerta e debole con rischi al ribasso, dovuti anche alle tensioni geopolitiche. Come quella in Ucraina su cui ha spiegato che «c’è un accordo a livello di staff: ci auguriamo di potere rivedere il programma e presentarlo al Board alla fine di aprile o i primi di maggio».