Finanziamenti politici Usa tagliati

by Redazione Commenta

La voce contributi ai politici è sparita da praticamente tutti i bilanci degli istituti di credito.

morganstanley

Solo fino a pochi anni fa, cioè prima del boom della crisi economica mondiale, era usanza di tutti gli istituti bancari americani quella di finanziare i membri del Congresso americano, pratica usata da tutto il settore finanziario in generale, senza distinzione.

La crisi degli ultimi due anni però, partita proprio da Wall Street a causa degli eccessi e della cosiddetta finanza champagne, ha costretto le banche a cambiare le proprie abitudini molto velocemente.

La voce contributi ai politici è sparita da praticamente tutti i bilanci degli istituti di credito.

Dagli ultimi dati ufficiali, le banche hanno versato solo 2 milioni di dollari nell’anno passato alle political action committee (commissioni previste dalla legge americana per veicolare i contributi di privati e aziende ai membri del Congresso).

Questo rappresenta un calo del 41% rispetto ai 3,4 milioni di due anni fa, quando la crisi doveva ancora bussare alla porta.

Shirley Norton, portavoce di Bank of America, ha dichiarato a Bloomberg che spendere grosse cifre per finanziare i politici non renderebbe molto felice la popolazione, dopo che le banche hanno ricevuto molti aiuti proprio dai contribuenti.

BoA nel 2009 ha finanziato le cosiddette political action committee con 291.500 dollari, il 36% in meno rispetto al 2007. In calo anche i finanziamenti di Goldman Sachs, Morgan Stanley, JpMorgan e Citigroup.

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