Sono più che rassicuranti le dichiarazione di Ben Bernanke, il presidente della Federal Reserve, rilasciate durante un'intervista da parte..
Secondo Bernanke, infatti, la recessione dovrebbe finire entro l’anno per poi assistere ad una lenta ripresa a partire dai primi mesi del 2010. Il presidente della Federal Reserve, fermamente convinto delle sue affermazioni, ha aggiunto che l’America è riuscita a scampare il pericolo di imbattersi in una depressione simile a quella verificatasi nel 1929.
Bernanke, durante l’intervista, ha affermato di essere fermamente convinto dello scampato pericolo da parte dell’America me che, nonostante questo, non bisogna assolutamente abbassare la guardia. I destinatari delle parole del presidente, senza dubbio, sono le autorità politiche che, a suo avviso, devono mostrare determinazione nella risoluzione dei problemi per far si che “la macchina funzioni in modo corretto“. Bernanke, inoltre, ha ammesso che il sistema finanziario mondiale è stato prossimo al collasso e che la situzione dello scorso autunno è stata molto pericolosa.
Le dichiarazioni rassicuranti di Bernanke hanno sortito effetti positivi in borsa dove tutti i principali titoli hanno registrato un rialzo. A Piazza Affari il Mibtel è salito del 2,46% e l’S&P/Mib del 2,67%. Per quanto riguarda, invece, i titoli bancari, Unicredit è salito del 5,42%, Intesa Sanpaolo del 4,45%, Mps del 4% e Popolare di Milano del 3,91%.
Per quanto rigurda le altre borse europee, il DAX di Francoforte ha aperto al +1,07% mentre il CAC40 di Parigi ha registrato un +2,22%. Fuori dall’europa, invece, il Nikkei ha guadagnato l’1,8 % registrando così la migliore chiusura dell’ultimo mese.
Hanno contribuito all’andamento positivo delle borse, oltre che le parole di Bernanke, anche le dichiarazioni dei i ministri delle finanze del G20 che, durante lo scorso fine settimana, hanno manifestato la loro intenzione di utilizzare le risorse fiscali e monetarie per contrastare l’andamento negativo dell’economia con conseguente introduzione di un monitoraggio attivo sulle agenzie di credito per evitare che la crisi possa ripetersi in futuro.