Nell'autunno dello scorso anno si riteneva che per sottrarsi alla minaccia di bancarotta la Metro Goldwyn Mayer dovesse raccogliere almeno 20 miliardi di dollari solo per coprire il buco finanziario.
Il film avrebbe dovuto apparire nelle sale nei prossimi due anni, ma le incertezze economiche della casa produttrice l’hanno spinta a questa decisione, drammatica per i milioni di appassionati spettatori del celebre spy film.
Nell’autunno dello scorso anno si riteneva che per sottrarsi alla minaccia di bancarotta la Metro Goldwyn Mayer dovesse raccogliere almeno 20 miliardi di dollari solo per coprire il buco finanziario, ed almeno altri 150 milioni di dollari per riuscire a mantenere il finanziamento su alcuni dei progetti più importanti e remunerativi per l’azienda.
Tra i quali appunto la saga di James Bond e The Hobbit, una produzione di sicuro successo commerciale destinata a far da apripista ad una saga dedicata al Signore degli Anelli.
Un certo ottimismo fino a pochi mesi fa era stato mantenuto, grazie alle voci di un possibile compratore che avrebbe ridato linfa alle casse esangui della MGM, ma fino ad oggi evidentemente nessuno si è ancora fatto avanti, costringendo i produttori a fare il drammatico annuncio.
Il pericolo più grande per gli “aficionados†di Jemes Bond è che questa notizia non offre nessuno spiraglio positivo per il futuro, nessun appiglio insomma per poter sperare che si tratti solo di un rinvio piuttosto che di una definitiva interruzione dei progetti.