Gli inglesi stanno chiudendo a tutto spiano i loro conti correenti, togliendo il denaro in essi depositati ad un ritmo vertiginoso. Dall’inizio dell’ultima fase della crisi, da cui la Gran Bretagna ne sta venendo fuori a testa alta, milioni di lavoratori hanno rilevato pesanti riduzioni in busta paga anche a causa della forte inflazione che ha diminuito i salari controbilanciando eventuali aumenti.Â
>Â Materie Prime, un mercato con interessanti prospettive
I salari che hanno conseguito una così forte ripresa delle vendite al dettaglio giungono proprio dai conti correnti dei cittadini. Dai conti a lungo termine  sono usciti fuori 23 miliardi di sterline per andare a finire in conti correnti con accesso diretto.  Il totale equivale a circa 900 sterline per ogni famiglia inglese.
>Â Investire il Titoli di Stato, le previsioni per il prossimo 2014
Sui conti risparmio a lungo termine il tasso di interesse medio è sceso al 2,4%, toccando il livello più basso dal 1999. Se da una parte le somme spese  al consumo sono uno dei maggiori fattori che ha contribuito all’incremento del Pil nel terzo trimestre,  come spiega la Banca d’Inghilterra “la solidità dei consumi di solito rispecchia l’aumento dell’attività dei prestiti”.
Secondo gli ultimi dati rilevati e relativi allo scorso mese di ottobre, il totale di soldi depositati in conti correnti bancari è diminuito del 4,7%, mentre il numero di famiglie che hanno in tasca o nei conti con accesso diretto è rimbalzato dell’11,2%. Altro motivo che porta i risparmiatori a non mettere da parte i soldi sono anche i tassi di interesse bassi, ai minimi storici.