Bruno Tabacci consiglia prudenza e, nell'attesa del consiglio di sorveglianza di A2A, smentisce una cordata italiana ad Edison.
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L’idea, però, sarebbe stata bloccata sul nascere dall’assessore al bilancio del Comune di Milano, Bruno Tabacci, che avrebbe ribadito la necessità di attendere la riunione di mercoledì 28 settembre 2011 del consiglio di sorveglianza di A2A prima di lanciarsi in imprese azzardate giacché in quell’occasione, salvo tragici imprevisti, si dovrebbe individuare, definitivamente e seguendo le indicazioni dell’accordo di marzo, in EDF l’unico negoziatore possibile.
Tabacci afferma: “Invece di mostrare i muscoli e fare la faccia feroce, conviene porsi il problema della costruzione di un rapporto che sia importante per noi e per loro. I francesi non possono correre il rischio di venire in Italia scatenando una guerra e noi dobbiamo partire dal presupposto che sono già al 50% di Edison”.
L’assessore del comune lombardo, poi, ha ribadito come non vi sia alcuna intenzione di rivalutare, soltanto con lo scopo di fare cassa, le possibili minusvalenze derivanti da vendite frettolose.
A2A, infatti, avrebbe tutta la necessità di prendersi il tempo necessario per recuperare il terreno perduto. L’operazione, considerato come gli impianti Asoi potrebbero venir venduti in ogni luogo del globo (giacché quello dei rifiuti sarà un problema decisamente preponderante) e i margini di operatività della produzione di energia elettrica da petrolio e simili saranno sempre più limitati, è assolutamente possibile ma, come ribadito, vi sarebbe la necessità che la forza di A2A emerga coi tempi giusti e senza pressioni.