La holding cederà gran parte della sua quota di capitale, più del 20%, dopo la perdita del requisito di onorabilità da parte del controllante condannato nel processo sui diritti tv Mediaset.
Divorzio tra la holding Fininvest, di proprietà di Silvio Berlusconi, e la banca Mediolanum guidata da Ennio Doris. Il capitale di quest’ultima eccede del 9,9%. A diramare la notizia è proprio Fininvest, la quale ha spiegato che i requisiti di onorabilità in mano al proprio controllante in diretto condannato nel processo sui diritti tv, sono andati persi.
Il provvedimento preso da Bankitalia, pertanto, concerne più del 20% del capitale della Banca. Fininvest, nel complesso, detiene l 30%. La partecipazione sarà dismessa, con sospensione dei diritti di voto e scioglimento del patto di sindacato che connette Fininvest all’istituto.
Il comunicato Fininvest recita:
A seguito del procedimento relativo all’iscrizione di mediolanum nell’albo dei gruppi bancari e a seguito della sopravvenuta perdita dei requisiti di onorabilità in capo al proprio controllante indiretto Silvio Berlusconi, Banca d’Italia, d’intesa con Ivass, con provvedimento del 7 ottobre 2014 pervenuto in data 9 ottobre 2014, ha disposto le misure previste dalle norme applicabili (artt. 24 e 25 tub), ivi inclusa la dismissione della partecipazione in Mediolanum spa eccedente il 9,9% che potrà anche avvenire mediante il conferimento in un trust ai fini della successiva alienazione a terzi entro 30 mesi dalla data della sua istituzione. A seguito di tale misura, viene meno l’efficacia del patto di sindacato tra Fininvest ed Ennio Doris.
Il consiglio di amministrazione nelle prossime ore avrà dunque il compito di riunirsi e prendere le opportune decisioni nel giro della tempistica indicata dalla Vigilanza. Il cda inoltre dovrà tenere conto delle caratteristiche e dell’entità della partecipazione in oggetto e del peso effettivo che Mediolanum spa riveste per il mercato, per i suoi clienti e per i suoi azionisti.