La vicenda giudiziaria che ha visto l'arresto del fondatore Silvio Scaglia e l'iscrizione nel registro degli indagati dell'amministratore delegato..
Dopo la decisone della banca d’affari il titolo in Borsa cede lo 0,35% a 14,36 euro, dopo aver toccato un minimo di seduta a 14,30.
Nel frattempo Stefano Parisi, amministratore delegato della società dal 2004 accusato di associazione per delinquere transnazionale, ha affermato di non avere nulla da nascondere e che sta collaborando con l’autorità giudiziaria. Le dichiarazioni sono state rilasciate dopo circa tre ore di interrogatorio.
Secondo alcune fonti Parisi ha raccontato ai magistrati di essere estraneo ai fatti, ha ribadito ancora una volta che la società è sana e che probabilmente è stato commesso l’errore di sottovalutare la vicenda, in questo caso l’amministratore delegato si è riferito alle dichiarazioni rese in passato da Bruno Zito, un dipendente di Fastweb per cui è stata avviata la procedure di licenziamento, nonchè ad alcune perquisizioni effettuate nel 2007 all’interno dell’azienda.
Non la pensa allo stesso modo il giudice per le indagini preliminari Aldo Morgigni secondo cui le indagini hanno fatto emergere una vera e propria organizzazione criminale che realizzava attività economiche del tutto fittizie al fine di ottenere crediti di imposta a favore di Fastweb e TI Sparkle.
Silvio Scaglia, interrogato la scorsa settimana, ha invece affermato che la società ha senza dubbio agito in maniera corretta, al tempo stesso però non ha escluso la possibilità che qualcuno all’interno abbia operato illecitamente.