-8%. Ad incrementare le vendite per il gigante elettronico è principalmente il maxi-aumento di capitale varato dalla società nipponica.
Sony perde l’8% in Borsa, al termine di una giornata disastrosa.
Ad incrementare le vendite per il gigante elettronico è principalmente il maxi-aumento di capitale varato dalla società nipponica. Tra l’emissione di nuove azioni e bond convertibili, Sony conta di raccogliere intorno ai 3,6 miliardi di dollari.
La ricerca di finanza fresca serve per aumentare la produzione di sensori per le immagini, componenti degli smartphone. La vendita di azioni e bond avverrà in Giappone e Oltreoceano; dei 440 miliardi di yen che la compagnia vuole raccogliere, 321 miliardi e mezzo sono in azioni e la parte restante in bond convertibili.
Questa è la prima volta in 26 anni che Sony lancia una tale chiamata al mercato. La precedente raccolta di fondi di un simile livello risale al luglio 1989, quando raccolse 231,6 miliardi di yen (1,7 miliardi di euro ai prezzi correnti). “La decisione è stata presa martedì dall’amministratore delegato, Kazuo Hirai, sulla base di una delega che è stata concessa dal consiglio il 23 giugno”, ha detto la società in un comunicato. “L’obiettivo di questa raccolta fondi è quello di garantire al gruppo di permettersi di investire per la crescita e concentrare le proprie risorse su attività di successo”. Sony ha recentemente annunciato di voler investire fortemente nei suoi impianti in Giappone per rafforzare la propria capacità di produzione di sensori di immagine ‘Cmos’, scommettendo su un continuo aumento della domanda.
I sensori per le immagini, i giochi e l’animazione sono alla base della spinta per rilanciare la crescita di una società che per la prima volta in tre anni prospetta una chiusura d’esercizio in utile. Allontanarsi dallo storico business delle televisioni, ha permesso a Sony di concentrarsi sui punti di forza, come appunto i sensori che aiutano a incrementare la qualità delle fotografie di smartphone. La perdita odierna è la più ampia dallo scorso settembre; ma quest’anno le azioni erano in forte recupero: sono salite del 41 per cento quest’anno, rispetto ad un aumento del 13 per cento dell’indice Nikkei 225.