La casa automobilistica ha ammesso le sue colpe, ma in due giorni ha perso il 35%.
Francoforte perde il 3,8% a seguito del nuovo tracollo di Volkswagen che in due giorni ha perso il 35%.
Il caso Volkswagen sta facendo discutere molto i mercati. Molto più di quanto non abbia fatto fino ad ora la rielezione di Alexis Tsipras in Grecia, che anzi viene letta come un elemento di stabilità per portare avanti il memorandum siglato con la ex Troika.
La scoperta del software per ingannare i test sulle emissioni sta gettando un discredito senza precedenti sulla casa tedesca con serie ambizioni di dominio sul mondo delle quattro ruote. E’ una vicenda alla quale gli investitori guardano con crescente interesse: solo nel primo giorno delle settimana il titolo Vw ha perso quasi 15 miliardi di capitalizzazione e una debacle industriale e finanziaria potrebbe sconvolgere i piani alti dell’industria mondiale. Oltre a questo singolo caso, i listini sono nervosi per l’incapacità di comprendere in che direzione si muoverà la Federal Reserve, che la scorsa settimana ha rinviato il rialzo dei tassi. “L’azione o meno della Fed sta creando un po’ di confusione sul mercato”, spiega a Bloomberg Bernard Aw da Singapore. “La Banca centrale sta cercando di dar sollievo al mercato, ma sta ottenendo l’effetto opposto: ci sono poche certezze”.
L’euro chiude in calo poco sopra quota 1,11 dollari. L’avanzata del biglietto verde è una correzione successiva al tonfo seguito la settimana scorsa alla decisione della Fed di rimandare l’aumento dei tassi di interesse. La moneta unica passa di mano a 1,1130 dollari e a 133,64 yen. Forte pressione sul real brasiliano, che aggiorna i minimi storici dopo il taglio a ‘spazzatura’ del rating da parte di S&P. Segnali di tenuta sul fronte obbligazionario: nonostante lo spread tra Btp e Bund tedeschi salga in area 115 punti base, il rendimento dei decennali italiani è in lieve calo a quota 1,74%.