A seguito di un periodo di forte volatilità , dovuto all'evolversi della questione greca, le trattative partono bene in Europa.
I mercati fanno registrare un discreto ottimismo nelle trattative a seguito di un periodo di forte volatilità connesso all’evoluzione della partita greca.
Nel frattempo, sul fronte obbligazionario non si rilevano particolari scossoni. Milano acquisisce forza in apertura positiva con un guadagno dell’1,6%, facendo meglio delle altre: Londra sale dello 0,4%,Francoforte e Parigi aggiungono lo 0,8%. Rimane invece chiusa la Borsa di Atene.
Intanto, gli investitori si concentrano sulle materie prime:
Le quotazioni dell’oro sui mercati asiatici sprofondano insieme alle altre commodity, sotto la pressione del rafforzamento del dollaro legato all’approssimarsi del taglio dei tassi da parte della Federal Reserve. Toccando i minimi da cinque anni, il lingotto ha trascinato l’indice Bloomberg delle materie prime ai minimi da 13 anni.  L’oro spot è scivolato a 1.107 dollari l’oncia. A giocare contro il metallo prezioso è stata anche la notizia che la Banca centrale cinese ha reso noto che le proprie riserve auree ammontavano a 53,32 milioni di once troy, sì in aumento del 57% rispetto alla fine del 2009 ma sotto di circa la metà di quanto stimato dagli osservatori. Anche il petrolio ha scambiato in calo sui mercati asiatici a causa del dollaro forte e dell’aumento dell’offerta dopo l’intesa con l’Iran sul nucleare. Il Wti cede 26 cent a 50,63 dollari al barile mentre il Brent perde 20 cent a 56,90 dollari.
L’euro avanza con solidità  sul dollaro, trattando in area 1,085 contro il biglietto verde. Il differenziale tra i Btp decennali e i corrispettivi Bund tedeschi si stringe sotto la soglia di 110 punti base. Il rendimento dei titoli di Stato italiani è all’1,89%. In Germania, nell’ambito di una giornata scarica, si registra che i prezzi alla produzione sono scesi a giugno dello 0,1% congiunturale e dell’1,4% tendenziale.