Secondo quanto riportato all’interno della relazione semestrale, la cessione di La7 avrà un impatto negativo per 130 milioni di euro sul bilancio 2013 di Telecom Italia, prima della quota di competenza degli azionisti di minoranza. Lo scorso 30 giorni la società aveva già imputato a bilancio una minusvalenza di 105 milioni di euro per la cessione degli asset dell’azienda televisiva, perfezionata il 30 aprile alla Cairo Communication per un milione di euro.
Prima del trasferimento della partecipazione, La7 era stata ricapitalizzata per un importo tale da garantire una posizione finanziaria netta positiva non inferiore agli 88 milioni di euro. In seguito alla ricapitalizzazione il patrimonio netto di La7 ha così toccato quota 138 milioni di euro. In tale operazione, Telecom ha altresì rinunciato ai crediti finanziari che vantava verso Ti Media per 100 milioni di euro (vedi anche rischio downgrade per Telecom Italia).
Il tutto si relazione inoltre alle vicende in ambito europeo, con l’antitrust europea che si rivela molto critica sulle proposte avanzate dal commissario alle tlc, Neelie Kroes, per favorire la formazione di un mercato unico delle tlc in Europa. Stando all’authority comunitaria, infatti, gli interventi di riforma e di revisione dovrebbero prevedere la costituzione di un regolare unico europeo al posto dei 28 regolari nazionali, favorendo fusioni oltre confine tr agli operatori e evitando situazioni di incertezza e differenze regolatorie.
“Le posizioni dell’antitrust ci sembrano più favorevoli agli operatori, in particolare nel criticare il taglio delle tariffe di roaming che valgono l’1,5% del fatturato domestico di Telecom Italia nelle nostre stime e nel supportare operazioni di aggregazione cross border†– hanno dichiarato gli analisti di Equita sul quotidiano Milano Finanza, precisando come il rating sia mantenuto a hold, e il target price sia stato confermato a quota 0,6 euro. La costituzione di un regolare unico – concludeva poi Equita – rimane un obiettivo complesso e di lungo periodo.