Avvio di settimana difficile per le Borse del Vecchio Continente successivamente all’esito delle elezioni in Grecia.
La vittoria di Syriza fa scivolare Milano al -1,22% dopo un’ora dall’apertura. Ma sono in discesa anche le quotazioni degli altri listini del Vecchio Continente: Londra ha ceduto lo 0,6%, Parigi ha ceduto lo 0,25%, Francoforte ha ceduto lo 0,15% e Madrid lo 0,64%. La peggiore Borsa, tuttavia, è proprio Atene che dopo l’apertura a -1,01% è calata a -5,6% per poi attestarsi a -3,2%.
L’inizio di settimana marca un rialzo per lo spread tra Btp e Bund e per i tassi del titolo decennale italiano che venerdì 23 gennaio avevano toccato i minimi storici sotto l’1,5%. Alle prime battute sui mercati lo spread è a quota 120 punti contro i 116 dell’ultima chiusura; il rendimento è all’1,54%.
Dopo la vittoria di Syriza in Grecia, sono tornate a crescere anche le quotazioni dell’oro. Sulle speculazioni grava l’ipotesi che Atene voglia trattare nuovamente i termini del suo debito: il lingotto con consegna immediata, ha guadagnato lo 0,4% e viene scambiato a 1299 dollari l’oncia.
L’effetto delle elezioni in Grecia arriva fino in Oriente. I mercati temono l’incertezza e lo spettro di una coalizione anti-austerity. Così, Tokyo ha lasciato lo 0,25% e Hong Kong lo 0,07%.
A Piazza Affari si registrano prese di profitto dopo un’ottava che aveva rappresentato la migliore in tre anni ma anche timori sui ‘venti’ anti austerity che arrivano dalla Grecia e sferzano i listini d’Europa, tutti in calo. Lo Stoxx Europe 600 Index perde lo 0,3% ma i riflettori sono tutti su Atene che cede il 3,2% dopo aver superato un calo del 5%.
Riflettori, dunque, puntati sulle elezioni greche e sul loro effetto presso i principali listini. Sarà una giornata molto particolare.