Tutto rimandato al prossimo anno?
La quotazione non avverrà prima del 2017 per Fs. Parola dell’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Renato Mazzoncini, che si è espresso a margine della presentazione degli investimenti del gruppo statale.
Il rinvio è necessario al fine di definire il quadro normativo entro cui si muoverà il business dell’azienda, regolamentato da molti vincoli. Da definire anche i contributi statali al gruppo che condizionano notevolmente i risultati di bilancio. Alle ferrovie sono comunque già stati destinati 9 miliardi dalla Legge Sblocca Italia, ai quali si aggiungeranno altri 8 miliardi con la Legge di Stabilità 2016.
“Ci sono – secondo il top manager – delle condizioni preliminari evidenti: c’è chi opera in un mercato libero e chi invece opera prevalentemente in mercato regolato come noi. In questo caso bisogna capire il meccanismo di regolazione”, prima di arrivare in Borsa. Facendo presente poi la stretta collaborazione col governo, Mazzoncini ha confermato che gran parte delle nuove regole per il trasporto pubblico locale sono già previste dal decreto Madia. “Dentro questo provvedimento c’è già molto ed è rimasto fuori quello che non poteva entrare e cioè il criterio di ripartizione del fondo trasporto alle Regioni che fino ad oggi avviene sulla base di costi storici. E’ necessario un cambio, definendo un meccanismo di efficienza (basato sui costi standard) e di efficacia che valuti il numero dei passeggeri piuttosto che la lunghezza delle tratte”.
Quanto alle risorse già programmate, “Nove miliardi saranno destinate a strategie molte precise per fare al nostro paese una vera e propria cura del ferro”, ha detto il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’aggiornamento 2015 del contratto di programma 2012-2016 Mit-Rfi. “La cura del ferro è una priorità per il governo – ha aggiunto Delrio – Oltre ai 9 miliardi, già destinati dall’aggiornamento, ce ne saranno presto altri 8.