La domanda ha superato l'offerta.
Il giorno da segnare in calendario è mercoledì 21 ottobre. Nella mattinata americana la Ferrari esordirà alla borsa di New York. Fca, come è noto, metterà sul mercato una quota del 10% ora nelle sue mani, restando comunque il primo azionista della Rossa con l’80%, mentre Piero Ferrari avrà il restante 10%.
Sergio Marchionne in settimana ha iniziato il roadshow (per i dettagli si veda grafico in pagina) toccando importanti piazze statunitensi (New York, Baltimora, Boston) e incontrando gli investitori anche a Londra e a Maranello, dove i broker hanno potuto constatare di persona il cuore produttivo della Rossa.
Secondo quanto trapela da chi ha partecipato a questi incontri (le informazioni sono blindatissime in quanto la Sec, l’autorità che monitora i mercati statunitensi, sta facendo una guardia strettissima sull’operazione), il roadshow sta andando molto bene. È quindi assai probabile che l’offerta (curata da Ubs e Bofa Merrill Lynch come banche capofila e da Allen&Company, Santander, Mediobanca, Bnp Paribas e Jp Morgan in qualità di joint bookrunner) registrerà un numero di richieste molto superiore ai titoli offerti, lasciando la bocca amara a molti investitori.
La buona notizia, dunque, è arrivata. La domanda per la quotazione di Ferrari a Wall Street ha superato l’offerta di azioni messe sul mercato da Fca: 18,89 milioni di titoli, il 10% del 90% nelle mani del gruppo guidato da Sergio Marchionne, a una forchetta di prezzo compresa fra 48 e 52 dollari per azione. È quanto indica Bloomberg che cita fonti a conoscenza degli ultimi sviluppi dell’offerta. Sempre secondo le fonti il book chiuderà lunedì, il prezzo di collocamento sarà annunciato martedi’ in serata, mentre gli scambi dovrebbero iniziare mercoledì mattina.