A Wall Street c’è grande attesa per le elezioni presidenziali americane, in programma il 6 novembre 2012. I due candidati alla Casa Bianca sono Barack Obama, democratico e attuale presidente degli Stati Uniti d’America, e Mitt Romney, repubblicano
A Wall Street c’è grande attesa per le elezioni presidenziali americane, in programma il 6 novembre 2012. I due candidati alla Casa Bianca sono Barack Obama, democratico e attuale presidente degli Stati Uniti d’America, e Mitt Romney, repubblicano. In attesa delle elezioni le borse americane stanno mostrando un trend lateral-ribassista da oltre un mese e mezzo. L’indice S&P500 si sta appoggiando sul supporto di area 1.400, ma da metà settembre ha già perso quasi il 4,5%. A Wall Street temono molto la riconferma di Barack Obama.
Gran parte del gotha della finanza americana ha voltato da qualche tempo le spalle al candidato democratico, che però è sostenuto dalla Goldman Sachs e da alcuni importanti hedge funds, tra cui quello del famoso finanziere di origine ebreo-ungherese George Soros. I timori sulla riconferma di Obama sono dettati dal probabile aumento delle tasse a partire da gennaio 2013.
Le imposte sul capital gain passerebbero al 20% dal 15%, verrebbe introdotto un prelievo del 3,8% sui redditi da investimenti per finanziare la riforma sanitaria, mentre la tassazione sui dividendi non avverrebbe più al 15% ma sui redditi, con punte del 39,6% per le fasce di reddito più alte. Wall Street tifa senza dubbio per Mitt Romney, che ha promesso di abolire la legge Dodd-Frank per rilanciare il settore finanziario rimasto al palo dal 2008 e costretto a ristrutturarsi per adeguarsi alla riforma.
Romney ha promesso anche di cambiare la legge Sarbanes-Oxley, approvata nel 2002, per alleggerire gli oneri burocratici alle aziende. Il settore finanziario si aspetta anche altri sconti: azzeramento delle tasse sul capital gain e dividendi per chi guadagna meno di 200.000$ l’anno, lasciando l’aliquota al 15% per chi supera questa soglia. Inoltre, Romney potrebbe tagliare le tasse federali sui redditi aziendali al 25% dal 35%.