Altra giornata rovente a Piazza Affari per la celebre impresa di costruzioni, che peggiora anche sul fronte libico.
Non arrivano buone news da Piazza Affari per Salini Impregilo, che vede le sue azioni precipitare e meritarsi il titolo di ‘maglia nera’. Continuano ad esserci molti dubbi, inoltre, presso gli analisti e in questo clima rovente l’azienda aspetta di comunicare i dati del terzo trimestre che non arriveranno prima del 12 novembre e che a questo punto spaventano gli investitori. Osservando l’andamento del titolo Salini Impregilo è possible accorgersi che la società si trova nuovamente sugli stessi binari del 2012: era l’anno in cui la famiglia Salini aveva ingaggiato una sorta di ‘lotta’ con la famiglia Gavio. Attualmente, la prima delle due famiglie detiene il pacchetto di maggioranza con una quota azionaria pari al 62%. Durante lo scorso anno, la famiglia Gavio, ha aderito all’offerta pubblica di acquisto (Opa) dei concorrenti. La situazione attuale, invece, è stata così fotografata da un analista che ha preferito mantenere l’anonimato:
Al centro dell’attenzione, in particolare, c’è il livello di indebitamento finanziario netto a livello consolidato, che alla fine del primo semestre si attestava a 417,7 milioni e che secondo alcuni analisti sarebbe ulteriormente aumentato negli ultimi tre mesi al 30 settembre. Mi aspetto una crescita del dato sui 600 milioni a causa di un tema di capitale circolante sfavorevole. L’aumento del debito dipende anche dal mancato incasso di anticipi su commesse. Non escludo che entro la fine del 2014 le cose possano cambiare, magari con qualche notizia positiva dal Medioriente, ma certo è che raggiungere il loro obiettivo di indebitamento pari a zero entro fine anno a questo punto diventa sempre più difficile. La situazione, per la società guidata dall’amministratore delegato Pietro Salini, appare critica anche in Libia, dove erano stati previsti incassi che data la situazione geopolitica non sono arrivati, con quello che di fatto è stato un congelamento del portafoglio ordini, che in gergo tecnico viene definito “backlog”.