Il magistrato di origini abruzzesi potrebbe essere alla guida dell'Istituto di Vigilanza presto.
Eugenio Fusco è tra gli aspiranti nuovi commissari della Consob, l’Autorità di vigilanza sui mercati finanziari.
Il magistrato, 52 anni d’origine abruzzese, è tra coloro i quali hanno risposto al bando pubblico che è scaduto lo scorso 16 aprile. A indire la procedura per le ‘auto-segnalazioni’ è stato Palazzo Chigi: l’avviso per la selezione di due commissari è stato pubblicato il 19 marzo scorso.
La necessità di reclutare commissari è nata con la decisione del governo Renzi di riportare a cinque i componenti della Commissione, dopo che i tagli di Monti avevano ridotto a tre il numero dei vigili dei mercati finanziari. Oggi la Consob, oltre alla guida del presidente Giuseppe Vegas, si avvale dei servizi dei due commissari Paolo Troiano e Anna Genovese.
Bisogna rammentare che il bando (al quale era possibile partecipare solo via internet) non è un vero e proprio ‘concorso’. La nomina, alla fine, sarà nelle mani del governo, che puntava più che altro ad avere una rosa di candidati interessati ai sette anni di incarico, non rinnovabile. Dalle prime indiscrezioni di stampa era emerso che si andava formando una lunga fila dal mondo della magistratura e del management.
In questo panorama, il nome di Fusco non è certo nuovo all’orecchio degli addetti ai lavori del mondo finanziario. Fusco a Milano é stato tra i magistrati che ha seguito nel 2003 l’inchiesta sul crac del gruppo Parmalat. Nel 2005, invece, è stato titolare del fascicolo sui cosiddetti “furbetti del quartierino” che portó in carcere anche l’ex numero uno della Banca Popolare di Lodi, Giampiero Fiorani. Attualmente lavora nel dipartimento sui reati contro la pubblica amministrazione alla procura milanese, dopo essere stato applicato per un paio d’anni a Busto Arsizio, dove ha seguito il filone sulle presunte tangenti pagate dai vertici di Finmeccanica a esponenti politici indiani.