Borse contrastate in attesa delle nuove decisioni di politica monetaria.
Hong Kong positiva, oggi, Shanghai molto contrastata con un rialzo sopra l’1% seguito da una flessione in zona rossa, a marcare quello che i tecnici definiscono un tentativo di “Santa Rallyâ€, una sessione di festeggiamento del Natale.
I volumi, tuttavia, sono ridotti alla vigilia della festività . Resta debole Tokyo da una settimana a questa parte, da quando venerdì scorso la Banca centrale giapponese ha deluso le attese degli investitori che volevano un acquisto ancora più massiccio di obbligazioni. E invece nel 2016 la Boj si concentrerà sugli etf quotati a Tokyo.
Alle ore 7:50 Hong Kong scambiava a +1,09%, Shanghai a +0,8% per poi improvvisamente cedere a -0,4%. Il Nikkei, a pochi minuti dalla chiusura, fletteva per lo 0,15%.
Sulle piazze cinesi si sta scommettendo un nuovo taglio del costo del denaro, l’ennesimo negli ultimi dodici mesi, per far defluire gli investimenti dall’obbligazionario e spingere le borse al rialzo.  Gli acquisti oggi sono stati trainati anche dal rialzo del prezzo del petrolio, col Wti americano che sulle piazze asiatiche scambia a +0,66% raggiungendo i 36,88 dollari, mentre giusto due giorni fa era pericolosamente vicino a sfondare al ribasso la soglia dei 33 dollari al barile.
I fondamentali, in ogni caso, non sono cambiati sul greggio, con scorte sempre molto elevate e l’Arabia Saudita che sta aumentando le esportazioni. Gli analisti però sanno che quando il greggio scende in maniera sensibile si fa avanti la Cina, che acquista barili da stoccare nei porti.
Secondo un report pubblicato da Capital Economics, che vorrebbe essere un misuratore alternativo a quello statale nella definizione del prodotto interno lordo, l’economia cinese è cresciuta da gennaio a novembre di quest’anno del 4,3% rispetto allo stesso periodo del 2014. Unico neo il settore immobiliare, che resta al palo.