La seduta di ieri in borsa è stata molto negativa, anche per le piazze europee...
Lo scenario di debolezza generale delle borse è dovuto principalmente alle decisioni prese dalla Federal Reserve, che ha lasciato i tassi di interesse invariati.
Ad affossare le borse però hanno contribuito in larga parte anche i dati macro della Cina, dove nel mese di luglio l’inflazione è cresciuta del 3,3%, in confronto allo stesso periodo dell’anno precedente, e dove la produzione industriale ha mostrato debolezza.
Il Ftse Mib di Milano ha perso il 3,20% a quota 20.579 punti, mentre l’All Share ha lasciato sul campo il 3,04% a 21.066,48 punti. L’euro, che proprio nei giorni scorsi era stabile a quota 1,325 contro il dollaro, è sceso addirittura sotto la soglia di 1,29, chiudendo la giornata a 1,289.
Nella giornata di ieri sono arrivate “buone†notizie per le banche italiane, ritenute dall’Abi molto più sicure rispetto alla media europea.
A Milano comunque il settore bancario ha perso molti punti percentuali: Mps ha ceduto il 3,66% a quota 0,9875 euro per azione, Intesa San Paolo il 6,01% a 2,4225, Ubi Banca il 4,64% a 7,81 euro e Unicredit il 3,46% a 2,0225.
Azimut è stata la maglia nera di giornata, con perdite di 7,11% a 7,25 euro per azione, ma hanno fatto male anche Pirelli & C. (-3,55% a 5,3 euro), Fiat (-4,91% a 9,585 euro) e Stm (-4,86% a 5,975 euro).