Ogni banca ha un nuovo coefficiente patrimoniale minimo da rispettare, in attesa del Qe.
La settimana volge in maniera negativa al termine per Piazza Affari. La Borsa di Milano è ancora in rosso a seguito di un ribasso superiore al punto percentuale dopo lo sprint messo a segno nella giornata di ieri sulla falsa riga delle dichiarazioni del governatore della Bce Mario Draghi che ha difatti aperto al quantitative easing con acquisto di titoli di Stato.
In Europa la situazione non è molto differente. Tra le Borse del Vecchio Continente il peggior risultato è quello di Madrid (-2%) congruente al forte calo di Santander (-10%) e ai dati sulla produzione industriale (bloccatasi a novembre). I mercati sono focalizzati sui dati sulla disoccupazione americana che verrano diffusi oggi pomeriggio.
Sullo sfondo la riunione del 22 gennaio della Bce (che potrebbe annunciare il tanto sospirato Quantitative easing) e le elezioni in Grecia del 25 gennaio che potrebbero decretare il successo di Tsipras che aprirebbe alla rinegoziazione del debito con scenari imprevedibili sui mercati finanziari. E la decisione della Corte di Giustizia europea sullo scudo anti-spread (14 gennaio, ecco i tre potenti market mover del mese).
Non aiutano i mercati i rumor secondo cui il «Qe» della Bce potrebbe non supererà i 500 miliardi.
Per quanto concerne i singoli titoli si registrano forti vendite su Banca Mps, dopo che la banca spagnola Santander ha dichiarato di essere non avere interesse per l’istituto senese (ipotesi che invece aveva fatto volare ieri il titolo italiano del 12%). In generale soffrono i bancari.
Nel frattempo, la Bce ha scritto alle banche italiane comunicando a ciascuna un coefficiente patrimoniale minimo da rispettare, pari in media per gli istituti italiani al 10,5% contro il 7% minimo di Basilea 3. Male Unicredit, Intesa Sanpaolo, Ubi Banca e le banche popolari. In Spagna caduta del 10% delle azioni del Banco Santander alla Borsa di Madrid alla ripresa delle quotazione dopo l’annuncio di ieri dell’aumento di capitale da 7,5 miliardi.