Non sta iniziando nel migliore dei modi la settimana in borsa in Europa
Arcandor controlla la società di vendita per corrispondenza Quelle, i magazzini Karstadt e l’agenzia di viaggi Thomas Cook.
Peer Steinbrueck, ministro delle Finanze della Germania non ha nemmeno escluso un possibile fallimento. Tutti i listini del vecchio continente hanno subito i riflessi di questa enorme perdita, sono stati influenzati, è giusto dirlo, anche dal calo delle banche e delle materie prime.
Il gruppo tedesco, che ha nelle famiglie Oppenheim e Schickedanz i maggiori azionisti (il 30% ciascuno), non è riuscito ad ottenere un aiuto governativo di 437 milioni di euro ed il titolo è crollato dopo il fallimento del tentativo di fusione con la diretta concorrente, Metro, in quanto quest’ultima intendeva unire i due gruppi sotto il marchio proprio, Kaufhof.
Parigi perde l’1.56%, Francoforte l’1.62%. In Italia, a Piazza Affari il Ftse Mib fa registrare perdite pari a -2.41%, il Ftse All Share perde il 2.29%. Tra le blue chip la peggiore è Finmeccanica, -5.41% mentre Enel perde il 4%, essendo ancora nel periodo di aumento di capitale.
Mediobanca segna un timido +0.69% dopo il giudizio di Ubs a “buyâ€. Tutti gli altri bancari sono con segno negativo, Intesa San Paolo -3.54%.
L’euro inizia la settimana debolmente nei confronti del dollaro, è scambiato a 1.3933 mentre la sterlina torna sotto quota 1.60 dollari.
Il petrolio è venduto a 67.78 dollari al barile, in calo dell’1%.