Rispedite al mittente le proposte. Milano chiude in rosso.
Atene ha rispedito al mittente il programma dei creditori internazionali dal momento che non può essere accettato e ha procrastinato il rimborso al Fondo Monetario Internazionale della rata da oltre 300 milioni in scadenza oggi.
In virtù di una procedura più unica che rara, Atene verserà  tutti gli 1,6 miliardi dovuti in un’unica tranche, a fine giugno. Una mossa tattica, per far pesare il rischio di un default nelle cancellerie europee, ma anche un segnale d’allerta sulla capienza delle casse pubbliche. Notizie che tornano ad allontanare le parti in campo per le trattative, anche perché la richiesta di ulteriori misure da 4,5 miliardi di euro nel biennio 2015-2016 ha creato parecchi malcontenti nell’ala più radicale di Syiriza. Insomma, dopo il colloquio “costruttivo” tra il primo ministro greco Alexis Tsipras, la cancelliera Angela Merkel e il presidente francese Francois Hollande, sembra sia stato fatto di nuovo un passo indietro.
Per tali ragioni, gli investitori restano incerti. Perché se da un lato Tsipras prova a ricucire con i partner europei, dall’altro l’ala più intransigente di Syriza, il partito di maggioranza, fa sapere che “se i creditori non ammorbidiscono la loro linea sono possibili elezioni anticipate in Grecia”. Proprio oggi, inoltre, è attesa l’audizione del premier in Parlamento.
I mercati ragionano sul quadro fosco che circonda la Grecia e incassano i dai superiori alle aspettative dal mercato del lavoro degli Stati Uniti: l’economia americana ha creato in maggio 280.000 posti di lavoro, oltre le attese degli analisti. Il tasso di disoccupazione è salito al 5,5% dal 5,4% di aprile, ma a causa del maggior numero di persone che si sono immesse nel mercato del lavoro.
A seguito dell’annuncio di Atene, Piazza Affari ha chiuso in rosso.