Milano chiude poco mossa (+0,14%) al termine di una mattinata incerta, in linea con Londra.
Durante la giornata di oggi i mercati hanno dato prova di credere in un accordo che salvi la Grecia. Sul piatto ci sono due proposte, e le trattative tra il Brussels Group e Tsipras procedono.
Così, Milano chiude poco mossa (+0,14%) al termine di una mattinata incerta, in linea con Londra. Parigi e Francoforte trattano al +0,8%, Atene chiude forte con un balzo del 4%. Wall Street si rafforza dopo l’apertura: alla chiusura dei mercati europei l’indice Dow Jones guadagna lo 0,8%, lo S&P 500 cresce dello 0,5% e il Nasdaq sale dello 0,7%. Sul fronte obbligazionario, invece, la crescita dell’inflazione Ue e la paura per il destino di Atene hanno rimesso sotto pressione i titoli di Stato, con il rendimento dei Btp e dei Bonos ai livelli più alti dalla fine del 2014. Lo spread tra decennali italiani e tedeschi si contrae sotto 130 punti base, ma il rendimento dei decennali tricolori sale al 2,16% dopo il board della Bce, che ha innalzato le stime di inflazione. La riduzione del differenziale è dunque dovuta al rialzo contestuale di tutti i rendimenti dei titoli di Stato Ue, inclusi quelli tedeschi. L’euro chiude in forte rialzo a 1,1275 dollari, massimo da oltre due settimane e 140 yen (le valute). Tra i singoli titoli milanesi, si segnala il debutto piatto del caffè del gruppo Zanetti.
La giornata è ricca anche dal punto di vista macroeconomico, dopo un avvio di settimana fiacco. Il Pmi servizi dell’Italia scende da 53,1 a 52,5 punti a maggio: l’indicatore resta sopra la soglia di espansione (50 punti), ma in rallentamento. L’indice composto, che monitora l’attività dei settori servizi e manifattura, passa a 53,7, da 53,9 di aprile.