Le azioni Rcs, complice anche lo scarso flottante, hanno messo a segno una performance interessante: il titolo ha chiuso con un progresso del 4,1% a 1,27 euro, ma durante la seduta aveva mostrato un rialzo del 19,5% toccando quota 1,458 euro
Il titolo Rcs MediaGroup è tornato sotto i riflettori nella seduta di venerdì, quando riuscì a chiudere la seduta con uno spettacolare rialzo del 18,1%. Anche ieri le azioni Rcs, complice anche lo scarso flottante, hanno messo a segno una performance interessante: il titolo ha chiuso con un progresso del 4,1% a 1,27 euro, ma durante la seduta aveva mostrato un rialzo del 19,5% toccando quota 1,458 euro, che rappresenta il nuovo massimo a un mese.
Il titolo è diventato molto speculativo a causa delle aspettative sulla struttura azionaria e sul nuovo piano industriale. Ma c’è di più. Ora Rcs, che deve trovare risorse finanziarie per mettere al sicuro la propria solidità patrimoniale e rilanciare il business dell’editoria, starebbe pensando di vendere lo stabile di Via Solferino a Milano, dove ha sede Il Corriere della Sera. La vendita dello storico immobile potrebbe consentire alla società di sbloccare l’impasse sull’iniezione di liquidità di 700-800 milioni di euro.
Sono già stati avviati i primi contatti con la giunta Pisapia per il cambio di destinazione d’uso della sede, da editoriale a residnziale-commerciale. Secondo gli analisti finanziari, il prestigioso immobile milanese – situato nel quartiere di Brera – avrebbe un valore stimato intorno ai 400 milioni di euro. Tuttavia, gli azionisti del patto di sindacato non sono molto d’accordo su questa soluzione.
Resta elevata l’attesa per l’annuncio del nuovo piano industriale, che sarà presentato dall’amministratore delegato Pietro Scott Jovane il prossimo 19 dicembre 2012. Si parla di almeno 500 tagli al personale, chiusura di molte testate, rilancio della controllata spagnola Unidad Editorial, ricerca di partner strategici.