Continua a peggiorare il livello del rating sul debito di A2A. La multiutility lombarda si è vista tagliare ancora una volta il giudizio sul merito di credito da Moody’s, che ha abbassato il rating a Baa3 da Baa2
Continua a peggiorare il livello del rating sul debito di A2A. La multiutility lombarda si è vista tagliare ancora una volta il giudizio sul merito di credito da Moody’s, che ha abbassato il rating a Baa3 da Baa2. Modificato anche l’outlook, che passa a negativo. In una nota l’agenzia di rating americana ha spiegato che il downgrade di A2A è la conseguenza diretta dell’annuncio del nuovo piano di investimenti 2012-2015 comunicato ai mercati lo scorso 8 novembre.
Inoltre, gli analisti di Moody’s hanno giustificato il downgrade per l’aumento dell’indebitamento finanziario netto, salito ora a 4,6 miliardi di euro dopo il completamento dell’acquisizione dell’ex genco Edipower. Dal canto suo il gruppo lombardo è convinto che riuscirà a migliorare in futuro il proprio credit rating grazie al rafforzamento della struttura patrimoniale, a seguito dell’attuazione del piano industriale e del piano di allungamento della scadenza media del debito.
Ieri il titolo A2A ha chiuso la seduta di borsa con un rialzo di poco inferiore al punto percentuale, mentre stamattina guadagna lo 0,78% a 0,3733 euro dopo poco più di mezz’ora dall’apertura delle contrattazioni a Piazza Affari. Ieri, però, le azioni sono scese sui minimi da oltre tre mesi toccando quota 0,361 euro. Intanto, l’asta per i gioielli del Comune di Torino, ovvero Amiat e Trm, è andata deserta. Né Iren né A2A hanno presentato un’offerta.
Il prezzo richiesto dal Comune di Torino, ovvero circa 180 milioni di euro per tutti e due gli asset, viene ritenuto eccessivo dai pretendenti (Iren, A2A, F2i). Amiat è una società che opera nella nettezza urbana, mentre Trm ha in gestione il maxi-termovalorizzatore di Gerbido.