Da ieri mattina l’Italia è alle urne per formare il nuovo governo, dopo l’esperienza dell’esecutivo tecnico guidato da Mario Monti
Da ieri mattina l’Italia è alle urne per formare il nuovo governo, dopo l’esperienza dell’esecutivo tecnico guidato da Mario Monti che era diventato premier in pectore nel novembre del 2011 dopo le dimissioni di Berlusconi nel bel mezzo della tempesta finanziaria che stava colpendo l’Italia e gli altri paesi europei. Secondo gli esperti, si tratta di una sorta di referendum sulle misure di austerità varate da Monti. Finora i mercati hanno scontato lo scenario più favorevole, ovvero la vittoria di Bersani alla Camera e un’allenza Bersani-Monti al Senato per raggiungere la piena maggioranza.
Secondo Nicholas Spiro, direttore generale della società di consulenza londinese Spiro Sovereign Strategy, “l’Italia conoscerà instabilità post-elettorale, con disaccordo sul ritmo e la direzione delle riforme economicheâ€. L’esperto ritiene che “paradossalmente, più confuso sarà il risultato elettorale, maggiore sarà la pressione sui politici italiani per formare una stabile e favorevole coalizione, soprattutto se Berlusconi tirasse fuori una vittoria a sorpresaâ€.
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Secondo i politologi, un’alleanza Bersani-Monti dovrebbe essere in grado di rassicurare i mercati finanziari, anche se si teme che i sindacati che sostengono il Pd potrebbero creare problemi nell’implementazione delle riforme che Monti intende portare avanti nei prossimi mesi. Secondo Spiro, il duo Bersani-Monti non dovrebbe rassicurare molto i mercati in quanto si tratta di una coalizione dagli equilibri molto precari.
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Lo scenario peggiore è quello di una vittoria a sorpresa di Berlusconi, che ha lanciato da tempo una campagna elettorale anti-tedesca. Secondo gli esperti, nei primi 2-3 giorni dopo il voto, la borsa italiana potrebbe perdere il 5% circa, così come le piazze europee in generale. Wall Street, invece, non dovrebbe subire ripercussioni molto negative. Lo spread dovrebbe oscillare tra 270 e 320 punti base.