Venerdì nero per la borsa di Milano con l’indice Ftse Mib che ha chiuso in calo del 3,47%, scendendo sotto i 19.000 punti ai minimi dal luglio 2010
Venerdì nero per la borsa di Milano con l’indice Ftse Mib che ha chiuso in calo del 3,47%, scendendo sotto i 19.000 punti ai minimi dal luglio 2010.
La situazione a Piazza Affari ha messo in allarme la Consob che, dopo un esame della situazione, decide una stretta sulle vendite allo scoperto, quelle che alimentano appunto la speculazione, in particolare al ribasso.
A partire da oggi  gli investitori che detengano posizioni ribassiste rilevanti sui titoli azionari negoziati sui mercati regolamentati italiani saranno tenuti a darne comunicazione alla Commissione.
In particolare, dovranno essere rese note alla Consob le posizioni nette corte relative ai titoli azionari delle società quotate in Italia, quando superino determinate soglie quantitative.
Il primo obbligo di comunicazione scatta al raggiungimento di una posizione netta corta uguale o superiore allo 0,2% del capitale dell’emittente. Successivamente l’obbligo si attiva per ogni variazione pari o superiore allo 0,1% del capitale”.
Il provvedimento ha efficacia da oggi e resterà in vigore fino al 9 settembre 2011.
Con le decisioni assunte, fa sapere la Consob, “la normativa italiana viene allineata a quella in vigore nei principali Paesi europei, Germania in primis”.
La Commissione già in passato era intervenuta sulle vendite allo scoperto dopo il panico sui mercati generato dal crac di Lehman Brothers.