L'agenda macroeconomica odierna è stata povera di eventi importanti.
La volatilità rimane protagonista assoluta sul listino milanese: a Piazza Affari il Ftse Mib, dopo aver toccato un massimo intraday a 17.391 punti e un minimo a 17.035 punti, termina la seduta con un +0,77% a 17.240 punti.
L’agenda macroeconomica odierna è stata povera di eventi importanti: la produzione industriale in Germania è calata dello 0,5% su base mensile a febbraio, battendo comunque nettamente il consenso degli economisti che si aspettavano un ribasso più consistente pari al -2%, mentre in America nella settimana al primo aprile l’indice che misura il volume delle richieste di mutui negli Stati Uniti si è attestato a 472,8 punti, in rialzo del 2,7% rispetto alla settimana precedente (460,5 punti).
Il petrolio (Brent +3,96%, Wti +4,18%) ha accelerato dopo le scorte settimanali di greggio statunitensi, che sono risultate pari a 529,897 milioni di barili, in calo di 4,937 milioni di barili rispetto alla settimana precedente (consenso a +3,3 milioni di barili). Il settore dell’Oil ha beneficiato dell’andamento del greggio: a Milano Saipem +1,94%, Tenaris +1,74% ed Eni +1,05%.
Bene anche il settore delle utility, che a detta di un gestore è stato acquistato essendo difensivo:A2A +4,26%, Snam +2,13%, Terna +1,87%. A2A è stata la migliore grazie alla trimestrale, che ha stupito il mercato sul fronte del debito. Il tono della conference call è stato positivo, con il management che si è dichiarato fiducioso sul futuro della società .
Su Enel (+0,43% a 3,73%) Exane Bnp Paribas ha alzato il prezzo obiettivo da 3,6 a 3,7 euro, confermando la raccomandazione underperform.
Le banche invece sono state colpite anche oggi dalla speculazione e hanno evidenziato una voltatilità molto accentuata: Banco Popolare -3,38%, Bpm -1,39%, Ubi -1,25%, Bper -0,55%, Mediobanca +0,96%, Intesa Sanpaolo +1,18%, Unicredit +1,71% e Mps +2,71%.