La seduta di ieri è stata disastrosa per la borsa italiana, che comunque resta ampiamente in attivo da inizio anno. L’indice azionario FTSE MIB ha perso il 3,36% a 17.290 punti
La seduta di ieri è stata disastrosa per la borsa italiana, che comunque resta ampiamente in attivo da inizio anno. L’indice azionario FTSE MIB ha perso il 3,36% a 17.290 punti, toccando i minimi più bassi da quasi due settimane. Ad affondare il listino principale di Piazza Affari, che aveva toccato nell’intraday il livello più alto da inizio agosto 2011 a 17.983 punti, sono le vicende legate a Mps e Saipem, che rischiano di minare la credibilità delle azioni quotate di borsa italiana.
Mps è al centro dello scandalo dei derivati finanziari e ora è stata avviata un’inchiesta per possibili reati di truffa, aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza e falso in bilancio. I bond della banca sono svenduti a mani basse dagli investitori, mentre ieri le azioni hanno perso quasi il 10%. Situazione molto difficile anche per Saipem, che solo nella giornata di ieri ha bruciato 4,5 miliardi di euro perdendo più del 34%.
Il valore delle azioni di Saipem è crollato dopo la pubblicazione del profit warning sugli obiettivi 2013, durante il quale i vertici della società petrolifera hanno rivisto al ribasso le stime sul risultato operativo e i profitti netti, che ora dovrebbero dimezzarsi rispetto allo scorso anno. Inoltre, la società – che aveva pagato già lo scandalo delle presunte tangenti in Algeria a inizio dicembre scorso – è finita nel mirino delle autorità di vigilanza per possibile insider trading.
Infatti, a poche ore dall’annuncio del profit warning, che ha poi scatenato il panico e le rovinose vendite sul titolo, un “fortunato†venditore ha piazzato 10 milioni di azioni Saipem attraverso Bank of America Merrill Lynch. Gli acquirenti di questo massiccio pacchetto di titoli hanno accusato una perdita di 100 milioni di euro in poche ore. Una vera e propria beffa, ma il dossier è ancora aperto a risvolti imprevedibili.