La ripresa dell’esplorazione petrolifera negli Stati Uniti sta rafforzando la domanda di tubi. In questo contesto cerca di inserirsi anche Tenaris, leader mondiale nella fornitura di tubi e servizi per l’industria petrolifera
La ripresa dell’esplorazione petrolifera negli Stati Uniti sta rafforzando la domanda di tubi. In questo contesto cerca di inserirsi anche Tenaris, leader mondiale nella fornitura di tubi e servizi per l’industria petrolifera. La società ha intenzione di aumentare i propri investimenti nel suo core business, raggiungendo quota 1,5 miliardi di dollari per sviluppare l’attività manifatturiera negli Stati Uniti. Negli ultimi tempi c’è stata una forte ripresa dell’attività di esplorazione e produzione petrolifera negli USA e contestualmente è avvenuto un incremento della domanda di prodotti Octg (Oil Country Tubolar Goods) e di tubi di profondità .
Il piano di investimenti di Tenaris prevede la costruzione di un nuovo impianto di tubi senza saldatura, trattamento termico e fabbricazione di giunti premium, che dovrebbe poi diventare operativo a partire dal 2016. A regime avrà una capcità di 650mila tonnellate di tubi seamless di alta qualità e sarà integrato con il resto delle strutture manifatturiere e di servizio che Tenaris possiede già negli Stati Uniti.
â–º BILANCIO TENARIS 2011 CON DIVIDENDO PARI A 0,38 DOLLARI
Secondo quanto dichiarato dalla società in una nota, i nuovi investimenti previsti da Tenaris consentiranno una forte riduzione dei tempi di consegna e permetteranno di servire i clienti americani con una gamma completa di prodotti realizzati senza saldatura, saldati e prodotti premium, in un mercato dove i prodotti importati rappresentano più della metà del consumo complessivo.
â–º PETROLIO BRENT TORNA IN “CONTANGO” DOPO 16 MESI
Ancora non è stato deciso il sito dove sorgerà il nuovo impianto, ma probabilmente Tenaris non si allontanerà molto dal raggio d’azione che parte dal quartier generale della società in Texas. Le attività nordamericane sono fondamentali per Tenaris, che realizza un giro d’affari di 4,1 miliardi di dollari su un totale di 10 miliardi. Venerdì il titolo ha chiuso con un calo del 2,38% alla borsa di Milano, in scia con l’andamento molto negativo del petrolio sui mercati internazionali (greggio Wti sotto 80$ e Brent sotto 90$).