Le piccole e medie aziende italiane quotate alla borsa di Milano soffrono la mancanza di liquidità degli scambi, ma restano molto solide e con debiti sotto controllo
Le piccole e medie aziende italiane quotate alla borsa di Milano soffrono la mancanza di liquidità degli scambi, ma restano molto solide e con debiti sotto controllo. Insomma, le opportunità di certo non mancano, ma al momento gli investitori restano un po’ freddi sull’azionario italiano, a causa dei noti problemi legati al debito pubblico, alla mancanza di crescita e allo stallo politico. I bassi livelli delle quotazioni dei titoli quotati sul segmento Star di Borsa Italiana potrebbero, però, essere una sirena irresistibile per molti operatori finanziari.
Lo Star è il segmento di borsa che accoglie società con alti requisiti. Parliamo di circa 70 aziende, alle quali di recente si è aggiunta anche Moleskine. La capitalizzazione media si aggira intorno ai 220 milioni di euro. Le aziende più grandi sono Ansaldo Sts, BB Biotech e Amplifon. Se l’indice azionario FTSE MIB è in rosso da inizio anno, l’indice FTSE Italia Star guadagna il 12%. Le società del segmento Star presentano buoni risultati di bilancio.
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Nel 2012 il fatturato medio è cresciuto, se si considerando 52 società non finanziarie. Ad ogni modo il giro d’affari aggregato è aumentato dell’1%, mentre risultato netto e indebitamento sono rimasti stabili. Bianca Fersini di Polytems Hir ritiene che stia tornando un forte interesse degli investitori sia italiani che esteri, tra fondi, family office e asset manager.
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Le società sono sottocapitalizzate e offrono buone opportunità di investimento sul lungo periodo. Tra i titoli più interessanti, oltre ad Ansaldo Sts, ci sono Txt e-solutions, Mondo Tv, Biancamano, Bca Pop Etruria Lazio, Saes Gettes (versione risparmio), Yoox, Eurotech, La Doria e Falck Renew.