Il gruppo Pirelli continua a compiere passi in avanti nel processo di rafforzamento della struttura patrimoniale. Gruppo Partecipazioni Industriali, ovvero la holding di controllo di Camfin, è tornata in utile, ha ridotto l’indebitamento e ha aumentato il valore di carico in Camfin
Il gruppo Pirelli continua a compiere passi in avanti nel processo di rafforzamento della struttura patrimoniale. Gruppo Partecipazioni Industriali (Gpi), ovvero la holding di controllo di Camfin, è tornata in utile, ha ridotto l’indebitamento e ha aumentato il valore di carico nella stessa Camfin. Lo scorso mese Gpi ha varato un aumento di capitale da 15 milioni di euro, attraverso la conversione delle riserve per futuri aumenti già costituite sul finire dello scorso anno per rimborsare una parte del debito bancario.
Grazie a questa operazione, a fine anno il debito scenderà intorno ai 41 milioni di euro. Si tratta di una riduzione importante, considerando che si partiva da un carico di 91,5 milioni di euro. Gpi detiene il 42% di Camfin, che a sua volta possiede il 26% di Pirelli & C. La nuova scadenza sul debito è fissata a fine anno. Pirelli si aspetta un buon esito nelle trattative con le banche, alla luce dei recenti sforzi effettuati nell’ambito della riduzione del debito e con il miglioramento dei principali indicatori economici e finanziari.
Inoltre, va considerata anche la politica di remunerazione degli azionisti di Pirelli, che prevede la distribuzione del 40% dei profitti consolidati del prossimo triennio. Nel primo trimestre dell’anno Pirelli & C ha evidenziato un giro d’affari in crescita dell’11,1% sopra 1,5 miliardi di euro, mentre il risultato operativo è aumentato del 46,1%. L’utile netto trimestrale si è attestato a 125,3 milioni (+54%).
Gpi, invece, ha chiuso la prima trimestrale dell’anno con un utile di 15,4 milioni di euro, mentre nello stesso periodo dello scorso anno aveva registrato una perdita di 9,2 milioni di euro. Il miglioramento è stato possibile anche grazie alla performance di Camfin, il cui valore di carico è passato a 0,65 euro da 0,58 euro per un impatto positivo da 23,3 milioni.