Eni procederà ora spedita nell’effettuare nuove perforazioni al fine di quantificare meglio quelle che sono le dimensioni della scoperta. Questo dopo che la prova di produzione, per la parte ad olio, ha portato all’estrazione di 5 mila barili giornalieri.
Attraverso un pozzo avente una profondità complessiva di 3.650 metri, il colosso energetico quotato in Borsa a Piazza Affari Eni S.p.A. ha annunciato d’aver fatto un’importante coperta in un’area offshore del Ghana, nel Tano Basin. Trattasi, nello specifico, dell’OCTP, il blocco Offshore Cape Three Points a fronte di una scoperta che è molto importante sia per la presenza di olio, sia per i condensati e per la presenza di gas naturale.
Di conseguenza, in accordo con quanto precisato dalla società del cane a sei zampe con un comunicato ufficiale, Eni procederà ora spedita nell’effettuare nuove perforazioni al fine di quantificare meglio quelle che sono le dimensioni della scoperta. Questo dopo che la prova di produzione, per la parte ad olio, ha portato all’estrazione di 5 mila barili giornalieri.
► RAGGIUNTO ACCORDO ENI GAZPROM PER FORNITURA GAS
Il blocco Offshore Cape Three Points è detenuto dalla società energetica italiana attraverso la Eni Ghana Exploration and Production Limited per una quota pari al 47,222%, mentre le restanti quote sono in mano a GNPC con il 15%, ed alla Vitol Upstream Ghana Limited con il 37.778%. Il partner GNPC, inoltre, ha un’opzione per salire fino al 20%.
► CESSIONE QUOTA SNAM POSITIVA PER ENI SECONDO GOLDMAN SACHS
La scoperta di Eni nel Ghana segue in ordine di tempo quella annunciata in Pakistan dove, in un’area a 350 chilometri da Karachi, la società del cane a sei zampe ha trovato un importante giacimento che, si stima, è in grado di produrre da un minimo di 8,5 ad un massimo di 11,5 miliardi di metri cubi di gas.
Di conseguenza, in accordo con quanto precisato dalla società del cane a sei zampe con un comunicato ufficiale, Eni procederà ora spedita nell’effettuare nuove perforazioni al fine di quantificare meglio quelle che sono le dimensioni della scoperta. Questo dopo che la prova di produzione, per la parte ad olio, ha portato all’estrazione di 5 mila barili giornalieri.
► RAGGIUNTO ACCORDO ENI GAZPROM PER FORNITURA GAS
Il blocco Offshore Cape Three Points è detenuto dalla società energetica italiana attraverso la Eni Ghana Exploration and Production Limited per una quota pari al 47,222%, mentre le restanti quote sono in mano a GNPC con il 15%, ed alla Vitol Upstream Ghana Limited con il 37.778%. Il partner GNPC, inoltre, ha un’opzione per salire fino al 20%.
► CESSIONE QUOTA SNAM POSITIVA PER ENI SECONDO GOLDMAN SACHS
La scoperta di Eni nel Ghana segue in ordine di tempo quella annunciata in Pakistan dove, in un’area a 350 chilometri da Karachi, la società del cane a sei zampe ha trovato un importante giacimento che, si stima, è in grado di produrre da un minimo di 8,5 ad un massimo di 11,5 miliardi di metri cubi di gas.