Ubs ha comunicato oggi di aver ridotto il rating sul titolo Enel portandolo da "buy" a "neutral" e il prezzo obiettivo da 3,6 a 3,25 euro...
I motivi che hanno spinto gli analisti della banca svizzera a rivedere la loro valutazione sul titolo del colosso energetico italiano sono diversi, tuttavia tra questi figurano in primo piano il rischio di riduzione degli utili e il rischio di taglio del dividendo.
► PREVISIONI AZIONI AD ALTO RENDIMENTO 2012
Per quanto riguarda l’utile per azione, in particolare, UBS stima un calo del 20% nel peggiore dei casi, derivante soprattutto dalla possibilità che il nuovo esecutivo in Italia decida di accelerare le riforme nel mercato del gas ed erodere il premio sui prezzi energetici. Rischio analogo anche in Spagna, dove Enel è presente con la sua controllata Endesa e dove, al fine di eliminare il deficit tariffario, è più che probabile l’introduzione di una tassazione che vada a colpire l’idroelettrico e il nucleare.
Il calo dell’utile per azione prospettato dagli analisti andrà inevitabilmente ad influire sul dividendo che verrà distribuito agli azionisti. A riguardo, in particolare, la banca svizzera stima per quest’anno un dividendo pari a 0,28 euro per azione, ossia in linea con quello che probabilmente verrà distribuito in relazione all’esercizio 2011, tuttavia a partire dal 2013 il dividendo probabilmente scenderà a 0,24 euro per azione, rimanendo invariato su tale livello anche per il 2014 e il 2015. Le attuali previsioni del consensus, ricordiamo, vedono invece il dividendo di Enel 2014-2015 salire rispettivamente a 0,30 e a 0,31 euro per azione.
Nonostante il potenziale taglio alla cedola prospettato da UBS a partire dal 2013, il rendimento del dividendo di Enel rimarrà comunque interessante in quanto passerà dal 9,1% del 2011 al 9% del 2012 e al 7,9% nel 2013.
alberto 6 Novembre 2012 at 18:19
sono nella stessa situazione del signor Egidio Cucca e sinceramente sono molto dispiaciuto per dirla con un eufemisto che non venga pagato come promesso un dividendo a Novembre. Nonostante voci ottimistiche credo che rimarremo all’asciutto.