Giornata estremamente positiva quella di ieri per la borsa di Milano, che aperto il 2013 con un vero e proprio exploit. L’indice azionario FTSE MIB ha chiuso con un rialzo del 3,81% a 16,893 punti, toccando così il livello più alto dal 22 marzo 2012
Giornata estremamente positiva quella di ieri per la borsa di Milano, che aperto il 2013 con un vero e proprio exploit. L’indice azionario FTSE MIB ha chiuso con un rialzo del 3,81% a 16.893 punti, toccando così il livello più alto dal 22 marzo 2012. A favorire il boom del listino milanese è stato l’accordo raggiunto negli Stati Uniti sul fiscal cliff, che ha spinto al rialzo tutte le borse mondiali in un clima di grande euforia. La piazza milanese è stata trainata soprattutto dai titoli bancari.
L’intesa sul fiscal cliff si è tradotto in un crollo della percezione del rischio a livello globale. Gli investitori hanno fatto incetta di asset rischiosi, dall’azionario ai bond governativi europei dei paesi periferici. Lo spread Btp-Bund è sceso fino a 283 punti base, sui livelli più bassi da marzo scorso. A Piazza Affari il settore bancario ha guadagnato in media il 4,6%. Il titolo bancario migliore è stato Bper (+6,31%).
Hanno mostrato eccellenti performance anche Intesa SanPaolo (+5,77%), che ha chiuso a 1,375 euro ai massimi da metà settembre scorso. Terzo best performer è stato A2A (+5,74%), seguito da Mediaset (+5,72%) e da Ubi Banca (+5,36%). Molto bene anche Generali Assicurazioni (+4,8%), STMicroelectronics (+4,58%), Saipem (+4,51%) e Mediobanca (+4,16%). Nonostante il dato negativo sulle immatricolazioni di auto in Italia a dicembre, Fiat ha chiuso con un rialzo del 2,64% a 3,89 euro.
Unicredit ha chiuso con un progresso del 3,89% a 3,85 euro, salendo sui massimi da oltre tre mesi. Nel paniere FTSE MIB non ci sono stati titoli che hanno chiuso in negativo: il “peggiore†è stato Diasorin, che ha guadagnato solo lo 0,59%. A Wall Street l’indice S&P500 ha chiuso con una crescita del 2,54%, il Nasdaq di oltre tre punti percentuali.