L'Eurotower si riunirà giorno 2 dicembre. Listini tonici.
Le borse europee hanno continuato la fase rialzista avviata ieri. In una giornata caratterizzata dall’assenza di significativi dati macroeconomici e dalla chiusura delle borse americane per il Giorno del Ringraziamento, il Ftse Mib di Piazza Affari è salito dell’1,04% portandosi a 22.591 punti, in linea con le altre borse europee.
Tra le piazze finanziarie continentali, il Dax è cresciuto dell’1,35%, il Cac dell’1,08%, l’Ibex dell’1% e il Ftse 100 dello 0,88%. Sul mercato obbligazionario, lo spread tra i titoli di Stato decennali italiani e gli omologhi tedeschi si è attestato a 96 punti base, sostanzialmente in linea rispetto alla chiusura di ieri. Sostanzialmente stabile a quota 1,0606 anche il cambio euro-dollaro.
A livello macroeconomico si segnala solo il dato sulla massa monetaria M3 pubblicato oggi dalla Bce che ha evidenziato un aumento del 5,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. “I prestiti al settore privato sono aumentati dell’1% annuo, sempre nel mese di ottobre, (+0,6% a settembre, ndr)”, hanno commentato gli analisti di JP Morgan, che hanno sottolineato come il dato abbia fatto un impressionante rimbalzo.
Riguardo alle riunioni delle Banche centrali di dicembre, non sono emerse novità in merito alle intenzioni dell’Eurotower che si riunirà il prossimo 3 dicembre, mentre la Fed, la cui riunione è prevista il prossimo 16 dicembre, potrebbe trovarsi in una situazione di impasse secondo Neil Dwane, global strategist e Cio di Allianz Global Investors.
In sostanza, ha spiegato l’esperto, “se la Fed alzasse i tassi, lo farebbe in un contesto sì di crescita ma non così sostenuta, mentre se non li dovesse alzare si creerebbe un problema di credibilità della stessa Banca centrale e l’incertezza rimarrebbe sui mercati. A mio parere”, ha evidenziato, “sarebbe preferibile un aumento, perché in caso contrario si darebbe un brutto segnale ai mercati”.