La Lundin Mining, nonostante l'estrazione di rame si sia arrestata, ha fatto registrale degli ottimi bilanci trimestrali che hanno indotto gli speculatori a comprare il titolo.
Per quanto riguarda i dati economici possiamo affermare come la Lundin Mining sia cresciuta di circa 42 milioni di dollari (da 15,1 a 57,7) rispetto al pari periodo del 2010 (dati relativi agli utili) mentre di circa 1 milione di dollari (183,1 contro 184) rispetto al Q2 2010 (dati relativi ai ricavi).
Il prezzo delle azioni, dunque, si è assestato a circa 0,10 dollari al pezzo, rispetto agli 0,07 dello scorso anno.
PRODUZIONE DEL RAME IN CALO
Il buon risultato è stato ottenuto nonostante la produzione generale del rame abbia fatto segnalare una flessione del 28%. Il minerale estratto, infatti, è risultato pari a 13.800 tonnellate, in calo di circa 14.000 tonnellate rispetto alle 27.400 del Q2 2010.
I motivi della decrescita così marcata sono da ricercarsi negli interventi di manutenzione effettuati in questo periodo nelle miniere portoghesi (comunque previsti e necessari per la tutela della sicurezza dei minatori) e dal quasi totale arresto delle attività estrattive in Svezia dovuto al ritrovamento di una vena di materiale di scarsissima qualità e, quindi, non commercializzabile.
Nonostante questo il titolo dell’azienda quotata al Toronto Stock Exchange ha chiuso la seduta di venerdì in rialzo del 2,7% a quota 7,18 dollari per azione.