Johnson & Johnson ha chiuso il quarto trimestre del 2009 con ricavi che hanno raggiunto i 16,6 miliardi di dollari, in crescita del 9% su base annua..
L’utile per azione è stato di 1,02 dollari, per tutto il 2010 l’eps si stima sarà compreso tra i 4,85 e 4,95 dollari. L’utile netto, includendo i costi di ristrutturazione dopo le imposte di 852 milioni di dollari, è stato pari a 0,79 dollari per azione. Nel quarto trimestre è stato inoltre registrato un incremento delle vendite del 9% a 16,6 miliardi nel trimestre. Gli analisti avevano previsto un eps trimestrale di 0,97 dollari e ricavi per 15,7 miliardi.
I dati relativi all’ultimo trimestre dell’anno sono stati diffusi dalla società attraverso una nota in cui si legge che la crescita del fatturato è riconducibile soprattutto alla crescita registrata nei mercati esteri, sul mercato interno il giro d’affari della multinazionale è infatti cresciuto del 2,6% mentre le vendite sui mercati globali hanno registrato un incremento del 15,6%, questo grazie anche a un positivo impatto dell’effetto cambio.
Nell’ultimo trimestre del 2009 Johnson & Johnson ha beneficiato del programma relativo al taglio dei costi messo in atto per far fronte alle perdite derivanti dalla crisi economica, nonchè della lieve ripresa dell’economia che ha portato i consumatori ad un ritorno agli acquisti. Il gruppo ha inoltre saputo reagire alla crisi e all’aumento della concorrenza da parte dei produttori di farmaci generici mettendo in atto un solido ed efficace piano di ristrutturazione.
William Weldon, CEO di Johnson & Johnson, ha affermato che il gruppo ha registrato una solida performance in un anno pieno di sfide e che al momento si trova in una buona posizione per continuare a crescere sul mercato mondiale dell’health care. Per il 2010 l’azienda prevede di realizzare un utile per azione di 4,85 – 4,95 dollari.