Arrivano le stime di R&S Mediobanca nel suo focus annuale sul comparto televisivo italiano.
Il canone Rai inserito nella bolletta elettrica permetterà  all’emittente radiotelevisivo nazionale di recuperare quasi 420 milioni di euro l’anno e di raggiungere un fatturato complessivo di circa 2,8 miliardi.
E’ la stima elaborata da R&S Mediobanca nel suo focus annuale sul comparto televisivo italiano.
Nel 2014, con il canone a 113,5 euro, la Rai ha raccolto da questa fonte ricavi per 1,569 miliardi (pari al 64% del suo fatturato complessivo che è stato di 2,45 miliardi), mentre con la riforma introdotta dall’ultima legge di stabilità che inserisce il canone nella bolletta elettrica e lo riduce a 100 euro, il gruppo dovrebbe raccogliere ulteriori 420 milioni.
Tale valutazioni è fatta sull’ipotesi di un’evasione dell’imposta che si riduce al 5% rispetto all’attuale 30%. In questo modo, il fatturato Rai salirebbe a circa 2,8 miliardi di euro, collocandosi al primo posto in Italia per quanto riguarda i gruppi televisivi e avvicinando France Televisions tra le emittenti pubbliche europee.
Nel 2014 i ricavi complessivi del gruppo Rai, considerando canone e raccolta pubblicitaria, si sono attestati a 2,45 miliardi. I dati Rai stimano attualmente il mancato introito dovuto all’evasione del canone in circa 600 milioni. L’indagine di Mediobanca evidenzia che il tasso di evasione del canone tv in Italia è stimato al 30,5% nel 2014 a fronte del 5% del Regno Unito e dell’1% circa di Francia e Germania.
A livello territoriale, nel sud il tasso di evasione è superiore (37%) rispetto a quello del nord (26%) ma, tra i grandi centri, Milano (42%) fa peggio di Roma (38%). Le province più virtuose sono Ferrara e Rovigo, mentre i tassi più alti di inadempienza si riscontrano a Catania e Napoli.